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Anche nel 3D e' lotta di Standard
(A cura di Technino)

           

  

Dopo  la battaglia senza esclusione di colpi che abbiamo visto nel campo dei DVD ad Alta Definizione, con la Toshiba e la Sony che hanno cercato di imporre il proprio standard al mercato (per la cronaca, la battaglia e’ finita con la vittoria della SONY, che ha imposto il suo Blu-Ray in maniera ormai definitiva), anche nel campo delle proiezioni in 3D nella sale cinematografiche, che sembra avere un grande futuro, si annuncia una battaglia di Standard fra la REAL D (la prima societa’ entrata nel campo) e la DOLBY, autentico colosso nel campo dell’audio e decisa ad imporre il suo sistema anche nel 3D.

Vediamo come funzionano i due standards ed i vantaggi che ciascuno puo’  vantare.

La REAL D (che attualmente puo’ contare su 1100 sale attrezzate nel mondo) utilizza un sistema, studiato insieme alla NASA, che si basa sulla proiezione in luce polarizzata, spiegato in un precedente Speciale di questa sezione del Cineforum: le sale devono essere completamente ristrutturate perche’ sia il proiettore che lo schermo devono essere sostituiti (in particolare, al posto degli schermi bianchi tradizionali devono essere utilizzati schermi argentati ad alto potere riflettente, molto costosi). In compenso pero’ gli occhiali con le lenti polarizzate necessari alla visione 3D possono essere del tipo “usa e getta”, con lenti in plastica morbida, quindi poco costosi. Il vantaggio della tecnologia REAL D sembra essere un minore affaticamento della vista (anche se l’affaticamento, se si verifica, e’ un problema molto soggettivo) ma, soprattutto, la maggiore luminosita' ed il maggior contrasto dell'immagine, dovuti al fatto che il piccolo assorbimento della luce dovuto alle lenti polarizzate degli occhiali e' compensato dalla maggiore luminosita' dello schermo argentato.

Se qualcuno dei nostri lettori fosse interessato a vedere come funziona il REAL D, puo’ andare al Warner Village di Parco dei Medici, che al momento e’ l’unico circuito a Roma ad utilizzare per il 3D questo sistema.

La DOLBY e’ entrata nel campo del 3D cinematografico solo di recente, e puo’ contare solo su 76 sale attrezzate, ma ha studiato un sistema che alla lunga potrebbe risultare vincente perche’ non richiede la sostituzione dello schermo (funziona anche con gli schermi bianchi tradizionali) e, per quanto riguarda il proiettore, comporta solo l’aggiunta all’interno di una ruota con filtri a tre colori (RGB) che, girando davanti al fascio di luce proiettato, lo colora nei tre colori fondamentali (Rosso, Giallo, Blu). Il sistema si chiama infatti “Colour Filtration”, ha una buona resa e, al pari del REAL D, non affatica la vista. Per la visione e’ pero’ necessario utilizzare occhiali particolari, forniti dalla DOLBY stessa, che sono in grado di far vedere a ciascun occhio separatamente i colori complementari che ricostruiscono l’immagine nel suo colore originale. Gli occhiali DOLBY 3D sono in plastica, con lenti a specchio costituite da 50 strati di materiale ottico, e quindi devono essere recuperati alla fine della visione, per essere lavati e disinfettati prima di essere riutilizzati (vengono dati in confezione sigillata). Lo svantaggio qualitativo del sistema DOLBY e' dovuto al maggior assorbimento della luce degli occhiali particolari che si debbono usare, che rende le immagini meno luminose e contrastate di quelle del REAL D, con i colori meno vividi, ma la possibilita’ di risparmiare notevolmente sullo schermo e sul proiettore potrebbe essere l’arma vincente per il futuro, specialmente per i circuiti che non vogliono ancora investire grosse cifre per il 3D (a Roma lo Stardust e Cineland ad Ostia utilizzano la tecnologia DOLBY).

Per avere un quadro completo della situazione attuale del 3D c’e’ da notare che anche nel campo delle riprese cinematografiche ci sono due sistemi: uno, che ha uno strenuo sostenitore in James Cameron (il regista di Terminator, True Lies, Aliens e Titanic), si basa su una ripresa effettuata con una speciale apparecchiatura con due obbiettivi a distanza interpupillare (vedere foto): si ottiene cosi’ un negativo che gia’ contiene le due immagini con la prospettiva diversa vista dagli occhi. Con questo sistema e’ stato girato il film “Avatar 3D”.

L’altro sistema, usato attualmente da Tim Burton nella trasposizione in 3D di “Nightmare before Christmas” si basa sulla elaborazione elettronica del 3D nella fase di post-produzione, tramite appositi processori. Ovviamente il vantaggio che si ha e’ il minor costo, anche se i puristi sostengono che il sistema per cui ha optato Cameron sia migliore come qualita’ della resa in 3D.


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