Scritto dallo stesso attore che lo interpreta (Paul Rudd)
assieme a Chris McKenna e Erik Sommers, Ant-Man and The Wasp ricalca nella
trama la caratteristica chiave del personaggio. L’avventura è infatti sia
gigante che mini, sia localizzata in luoghi incredibili al di là del
conosciuto, pieni di mistero e possibilità inesplorate. Ant-Man coglie sempre
il lato umoristico del suo personaggio, ma ha anche a che fare con questioni
serie e lo sa.
Il film ha come co-protagonista The Wasp, come il titolo
promette. Evangeline Lily (lanciata dalla serie Lost e che ultimamente avevamo
visto negli ultimi due film della serie Lo Hobbit nella parte di
un'affascinante Elfa Silvana) interpreta con la sua consueta verve la parte del
nuovo personaggio, con una tuta speciale che veniva utilizzata dalla madre
(Michelle Pfeiffer), scomparsa nel modo quantico durante una missione che stava
compiendo insieme al marito. Eroica, bravissima, infallibile e piena di
risorse, Wasp è sempre perfetta, e fa da contraltare ad Ant-Man che è, come
sempre, imperfetto ma creativo.
Il film (come accade nelle produzioni della Marvel) duplica
le minacce in ogni scena d’azione. Alle volte gli eroi combattono due nemici
contemporaneamente nella medesima colluttazione o nel medesimo inseguimento, altre
invece mostrano in montaggio alternato due battaglie diverse (ma legate) che
avvengono in luoghi diversi. L’idea è di avere due scene in una sola,
raddoppiare lo stimolo e i movimenti da seguire.
Il risultato è sempre potente e leggero al tempo stesso, fedele
allo stile Marvel, che e' la capacità di trascinare con impeto e senza impegno.
Uno stile che si basa tutto sulla scrittura, sorretta da una realizzazione
tecnica sempre inappuntabile.
In conclusione, un film divertente per i fan della Marvel che,
tra l'altro, vedranno una scena finale che suggerisce la soluzione che verra'
adottata dopo il finale "criptico" di Avengers - Infinity War: tutti
i protagonisti verranno salvati dal Dr. Strange inviandoli nel mondo
quantico....