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Scheda del film:
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Il sapore della vittoria
(Remember the Titans)

Produzione: Usa, 2000
Genere: drammatico, di formazione
Durata: 109’

Interpreti: Denzel Washington, Will Patton, Hayden Panettiere
Regia: Boaz Yakin

Trama:

Un film per chi ama lo sport? Non solo.

Un film sulle diversità e sui razzismi? Non solo.

Un film sull’etica professionale, sul sano agonismo, sull’amicizia e sulla tolleranza? Non solo.

Un film “di formazione”? Non solo.

Tutto questo, e molto altro. 

Sicuramente l’ennesima superba, convinta, magistrale interpretazione di Denzel Washington. 

Una storia vera. 

Siamo nel 1971, in Virginia in un liceo di Alexandria.

Nasce la prima scuola frequentata da studenti bianchi e di colore, nasce un primo contrastato processo di integrazione che dalla scuola si trasmette all’intera cittadina. Soprattutto, nasce la prima squadra di football con giocatori bianchi e neri. Guidata da un allenatore di colore, e da un allenatore bianco spodestato dal suo ruolo e declassato ad allenatore in seconda.

Le cose non funzionano, i giocatori non dialogano in campo né fuori.

La città è turbolenta, nemica, in agitazione.

Occorre “uscire”… Occorre un duro ritiro, alla ricerca di un affiatamento impossibile, un ritiro da cui tornare squadra.

Occorre durezza e disciplina, occorre che ciò che le menti ascoltano indifferenti, scettiche od ostili, diventi musica del cuore. E gioco in campo.

Ed è solo qui, lontano dalla città e dai suoi razzismi, dalle sue divisioni intestine, dalle sue ipocrisie, che nascono i Titans, i Titani in grado di sfidare gli dei dell’intolleranza, dell’ignoranza e dei conflitti. Nasce il gioco irresistibile e la marcia trionfale dei Titans.

Fino ad una finale che metterà alla prova i sentimenti e la maturazione di tutti. Uniti, si vince. Non solo il campionato studentesco. E si vince in tanti modi. 

Un film sul dialogo e sul coraggio di mettersi in gioco, di entrare in campo e nella partita della vita a viso aperto, prendendosi responsabilità, correndo rischi, vincendo pregiudizi. E i propri limiti. Vincendo le prove, gli errori e i dolori della vita. 

Per tutto questo,  

Remember the Titans!

 

RECENSIONE:

Piccolo film di genere agiografico-sportivo che magari non resterà nella storia del cinema per la sua originalità, ma che vale la pena di recuperare, per il tema trattato e perché narra, magari in maniera romanzata, o meglio “cinenzata”, una storia vera.

Siamo nel 1971, in Virginia, la segregazione razziale è da poco caduta e due licei, uno solo per neri e uno solo per bianchi vengono accorpati. Il primo livello di integrazione, lo si cerca attraverso lo sport (non è una provocazione!) e così nasce la prima squadra mista di football studentesco americano, i Titans del titolo originale (“Remembers the Titans”), che vengono affidati a un allenatore di colore, un sempre ispirato Denzel Washington, generando molti dissapori e rivalità e alimentando inevitabili pregiudizi.

Le tensioni razziali sono forti, ma Denzel Washington, con l’aiuto dell’ex allenatore bianco (Will Patton), riesce a creare una squadra affiatata, portando i ragazzi in un ritiro estivo e sovvertendo i loro pregiudizi con una mossa ad effetto e controcorrente: i ragazzi, divisi in coppie, un bianco e un nero, dovranno imparare a conoscere i propri gusti e pensieri reciproci. I veri problemi sorgono quando il ritiro finisce e bisogna trasporre nella vita scolastica di tutti i giorni i legami nati sul campo di gioco. Il campionato è alle porte e le difficoltà sempre più aspre, ma ormai Denzel Washington ha instillato un germe positivo nei ragazzi e la palude razzista è diventata ormai acqua corrente e sempre più irrefrenabile.

Incentrato sul conflitto bianchi-neri, il film propone sullo sfondo anche altre forme di razzismo, cui quel tipo di provincia americana, forse, non è tutt’oggi immune, come l’odio per gli hippies, i gay e, in genere, i “losers”, i perdenti. Il messaggio è chiaro: l’abbattimento di ogni barriera, parte dalla conoscenza reciproca, dal superamento del pregiudizio tramandato in maniera ottusa e dal tentativo vicendevole di venirsi incontro, sovvertendo l’immobilismo di una società con il coraggio del cambiamento. Un esempio di come si può ribaltare una realtà sbagliata e soffocante, con la forza del mutamento.

Un film per ragazzi che forse andrebbe proposto nelle scuole, per sensibilizzare e smuovere una generazione che appare sempre più “bulla” o abulica. Anche se il tema di fondo è in parte proprio della storia e della società americane, i valori espressi assumono, infatti valenze universali. E la scuola multietnica è una realtà che si concretizza, di generazione in generazione, anche da noi.

 
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