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Edge of tomorrow

(di Technino)
 

La Terra è invasa da una razza aliena spietata, apparentemente invincibile: contro i Mimics, creature gigantesche che hanno costruito le loro basi nel sottosuolo terrestre, nessun esercito sembra poter opporre un'efficace resistenza.

Il maggiore americano William Cage (Tom Cruise), ufficiale da scrivania, senza esperienza di combattimento, viene spedito in prima linea: prova a opporre resistenza contro la decisione di farlo partecipare a un'importante campagna di riconquista sulle coste francesi, ma viene ricattato con un'accusa di diserzione costruita a bella posta dal Generale in capo (Brendan Gleeson). 

Cage viene cosi’ catapultato in una missione che, fin dalle prime battute, si rivela senza speranza: i Mimics infatti sapevano dell’attacco ed avevano preparato la controffensiva per neutralizzarlo. Circondato dai cadaveri dei compagni, il destino di Cage sembra segnato: dopo aver fortuitamente eliminato un alieno, infatti, viene fatalmente abbattuto. Ma, inspiegabilmente, Cage non muore: si risveglia invece al centro di reclutamento, la stessa mattina, pronto a partire di nuovo per la stessa missione. 

Ogni tentativo di spiegarsi l'accaduto, per il militare, è vano, ancor più quello di convincere gli altri della sua incredibile storia: Cage continua a morire e a risvegliarsi nello stesso punto, più e più volte. A ogni ciclo, però, acquisisce esperienza; inoltre, sul campo di battaglia incontra a un certo punto l'unica persona che sembra capire ciò che gli sta accadendo. Si tratta del sergente Rita Vrataski (Emily Blunt), eroina della Resistenza, protagonista poco tempo prima di un importante successo contro gli invasori. Con l'aiuto di Rita, Cage scoprirà presto che il potere che ha acquisito potrebbe essere la chiave per vincere la guerra.

Tom Cruise e’ sempre al massimo quando la tipologia dei ruoli richiede un grande impegno fisico, e recita benissimo la sua parte, stemperando con la sua caratteristica ironia i momenti piu’ drammatici. Scegliendo il ruolo di questo film, Cruise e’ anche coraggioso perche’ il maggiore Cage non è il militare tutto d'un pezzo che ci si poteva aspettare da un plot del genere. Il suo personaggio, inizialmente, è un codardo catapultato nel ruolo di salvatore del mondo suo malgrado.  

L'origine di Edge of Tomorrow è una light novel (una particolare forma di romanzo illustrato, edita in Giappone e dedicata ad un pubblico giovanile) dell'autore Hiroshi Sakurazaka. Guardando il film, vengono in mente i consueti riferimenti alla fantascienza militare (Starship Troopers - specie per l'ambientazione e la forma degli invasori), oltre al tema del “riavvio” temporale già visto anche in esempi di cinema apparentemente lontani dalla fantascienza, come la commedia Ricomincio da capo di Harold Ramis (in cui Bill Murray, in tutt'altro contesto, viveva un'esperienza simile a quella qui vissuta da Cruise).

L’originalita’ del film sta nella sua similitudine con un videogioco: la possibilità acquisita dal protagonista di "resettare" la storia e di ricominciare da un suo punto specifico, addirittura lasciandosi uccidere quando le ferite riportate ne mettono a rischio la missione, presenta infatti una logica del tutto analoga a quella che i videogiocatori conoscono bene: una volta salvata una situazione di gioco, in un punto determinato, la partita può riprendere infinite volte dallo stesso punto. Il "giocatore", nel film come davanti alla console, è però ogni volta più esperto, consapevole degli ostacoli che si troverà di fronte, e quindi in grado di elaborare strategie per superarli; almeno finché non superi il punto in cui precedentemente moriva, trovandosi di fronte a un ostacolo nuovo. "Che facciamo ora?", chiede la Blunt a Cruise in un punto del film. "Non so", risponde il protagonista. "Fin qui non c'eravamo mai arrivati".  

Il regista Doug Liman dirige il film con grande mestiere (suo, tra altri film, il primo The Bourne Identity), ed e’ bravo a gestire con attenzione cosa viene e non viene mostrato sullo schermo, evitando reiterazioni inutili ed addirittura “saltandone” alcune, meccanismo che innesca momenti di  suspense in una storia che, nel suo svolgimento, subisce in realtà molti più "riavvii" di quanti ne vengano mostrati. Azzeccata anche la scelta di mantenere la durata del film sotto le due ore, che ne accentua la velocita’ e la suspence, evitando la dilatazione temporale, spesso forzata, che caratterizza molti blockbuster odierni.

Oltre a Tom Cruise, e’ da notare l’ottima recitazione di Emily Blunt, partner credibile che rivaleggia con Cruise in potenza fisica (l’attrice si e’ allenata per mesi per poter sostenere con naturalezza un esoscheletro che pesava 40 chili…) e riesce, con il solo sguardo, a dare al suo personaggio di poche parole tutta la drammaticita’ richiesta.

In conclusione, il film e’ un ottimo prodotto di intrattenimento, realizzato con i mezzi (notevoli) di un blockbuster, e col mestiere di chi ben conosce come si realizzano i film di fantascienza e d’azione. Appassionati, e fan vecchi e nuovi del protagonista, non ne saranno delusi.

 
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