E’ davvero difficile riassumere e criticare un lavoro di queste proporzioni in poche righe. La trama è farcita di dialoghi e simboli ognuno dei quali ha diverse chiavi di lettura.
Non mi dilungherò, quindi, nel tentativo di darvi un’interpretazione dei tanti significati che la sceneggiatura vuole far arrivare allo spettatore; mi limiterò a valutare il film mettendovi al corrente di cosa tratta.
A voi la scelta di andarlo a vedere.
La storia si svolge in un universo parallelo, che riconduce, però, al nostro 1985; un universo dove eventi di finzione si mescolano e integrano con avvenimenti realmente accaduti; un universo che propone una visione di ciò che sarebbe successo negli anni ’80 se le cose fossero andate come descritte…
Lo scenario presenta un presidente Nixon a capo degli Stati Uniti ancora in Guerra Fredda con l’Unione Sovietica e sull’orlo di una guerra nucleare.
Un gruppo di “supereroi” (termine comunque inappropriato) è chiamato a stabilire l’ordine.
Questi eroi, però, hanno una caratteristica… non hanno alcun potere e sono esseri umani come tutti (un po’ più forti del comune).
Uomini e donne che, tempo prima dell’inizio delle vicende raccontate, hanno deciso di combattere il crimine esattamente come ronde di poliziotti in giro per le strade.
Il fatto che i criminali realizzavano la maggior parte delle loro malefatte con il volto coperto li ha spinti ad infischiarsene delle regole della polizia e ad andare oltre, a fare giustizia dove non veniva fatta, anche loro rendendosi irriconoscibili.
Nascono, così, nomi e costumi bizzarri nello stile del periodo d’oro dei fumetti anni ’40, inseriti e decontestualizzati quarantacinque anni dopo; un salto stilistico che li rende anacronistici e più vulnerabili, quasi fossero poco sani di testa e incapaci di fare il loro lavoro.
È proprio questa “umanità” degli eroi a muovere tutte le vicende, piccole e grandi.
Come tutti gli esseri viventi, infatti, sono soggetti a cambiamenti d’umore, hanno i loro pregi, ma anche i loro difetti, tic e nevrosi e soprattutto… invecchiano.
Messi al bando per il modo improprio di agire e dopo l’entrata in vigore di norme che vietano l’utilizzo di maschere in pubblico, alcuni si rimettono all’opera dopo che uno di loro, “Il Comico”, viene ucciso; una morte che forse prelude ad una serie di omicidi, in cui tutti i protagonisti sono coinvolti.
Ma tra tanta gente comune, uno di loro è davvero speciale.
Soprannominato Dr.Manhattan, uno scienziato viene trasformato da un incidente di laboratorio in un essere soprannaturale. Un “qualcosa” capace di far vincere agli USA la guerra in Vietnam e addirittura considerato in grado di neutralizzare qualsiasi eventuale attacco atomico.
Questo essere, però, che si reputa un dio, rende gli Stati Uniti decisamente avvantaggiati rispetto agli avversari sovietici che, per questo, accelerano la corsa agli armamenti nucleari provocando nel mondo maggiore tensione.
“Watchmen”, persone che ci guardano, ci controllano… ma chi controlla i controllori?
L’autore di “V per Vendetta”, Alan Moore, realizza nel 1986, per la casa editrice DC Comics, una graphic novel in dodici albi con l’intento di far uscire il fumetto da quella classificazione che lo attribuisce ad un pubblico giovane e spensierato; in fin dei conti il termine stesso di “graphic novel” significa “romanzo grafico”. Scrive così un’opera che viene di diritto inserita dal Time Magazine tra i 100 migliori romanzi in lingua inglese scritti dal 1923 e l’unica, nel suo genere, a vincere il prestigioso “Premio Hugo” (un premio per lavori di fantascienza e fantasy assegnato ogni anno durante il congresso mondiale degli appassionati di fantascienza).
Tra clima di incertezza e snervante attesa di un conflitto nucleare annunciato, mistero, flashback in cui viene raccontato il passato e le origini dei protagonisti, effetti visivi superbi e dialoghi filosofici, il regista di “300”, Zack Snyder, realizza un kolossal di fantascienza e ben traspone le atmosfere dell’opera originale. I dodici volumi sono raccolti nei 160 minuti; film un po’ lungo, ma quasi impossibile da tagliare.
Scordate Spiderman, Superman e Batman. Con “Watchmen” non ci si trova di fronte ai soliti film ricchi di azione e supereroi colorati.