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Scheda del film:
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Guerre Stellari
(Star Wars)

Produzione: USA, 1977
Genere: Fantascienza
Durata: 121’

Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing
Regia: George Lucas

Trama: In un remoto regno galattico è in corso una rivolta contro i tiranni che lo reggono, il più temibile dei quali è Dart Fener. La principessa Leila, prima di essere fatta prigioniera da Fener, affida a due robot i piani della Morte Nera (la micidiale base spaziale di Fener, capace di distruggere un intero pianeta). Leila lancia anche un appello all'anziano cavaliere jedi Obi-Wan-Kenobi, che risiede sul pianeta Tatooine. Il messaggio è raccolto dal giovane Luke che con il generale parte per liberare la principessa. Fatto ciò, grazie ai piani da lei trafugati, Luke e i suoi decidono di sferrare l'attacco alla Morte Nera. La terribile base verrà distrutta, ma Vader riuscirà purtroppo a salvarsi.

RECENSIONE:

"Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana": un incipit che non ha bisogno di ulteriori commenti o spiegazioni, che dava inizio, nel 1977, a quella che sarebbe diventata una delle saghe più popolari della storia del cinema.

Un incipit fiabesco, così come fiabesco è l'intero universo creato da George Lucas nei sei film che compongono la sua saga, la prima ed unica grande epopea di fantascienza - fantasy. Ma ciò che nasceva in quel lontano 1977 era molto più di un film, era persino più di una saga che sarebbe entrata di diritto nella storia del Cinema: con Guerre Stellari Lucas dava il via ad un cinema diverso, un cinema di evasione totale, in cui un uso massiccio, mai sperimentato in precedenza, degli effetti speciali, era funzionale alla creazione di un vero e proprio universo nel quale lo spettatore veniva completamente assorbito, con uno stupore mai sperimentato prima. 

Quanto Lucas fosse "avanti" con i tempi, quanto stesse precorrendo il cinema di evasione che verrà, si può intuire dal fatto che i responsabili della Universal, insieme a una serie di altri studios, all'epoca rifiutarono di finanziare il film reputandolo un probabile insuccesso, e la stessa Fox si accollò solo un 60% delle spese lasciando il resto al regista (che arrivò persino a ipotecare la sua casa per realizzare il progetto).

Era anche la prima volta, nella storia del cinema, in cui il successo di un film sarebbe andato oltre il medium stesso, generando un fenomeno di merchandising senza precedenti, che si sarebbe protratto fino ai nostri giorni con una serie infinita di libri, fumetti, videogiochi, giochi da tavolo e gadget vari.  

Stando a quanto Lucas ha sempre dichiarato, il film nasce come quarto episodio di una saga che doveva comporsi inizialmente di nove film; ad oggi ne sono usciti sei, la Disney, che ha recentemente acquisito da Lucas i diritti della saga, fara' uscire gli altri tre (l'uscita del primo, diretto da J.J. Abraham, e' prevista per la fine del 2015-inizio 2016). Nonostante questa sua natura di "segmento" di un'entità più estesa (la cui effettiva realizzazione, è bene ricordarlo, era molto improbabile all'epoca del lancio del film), è da sottolineare che Guerre Stellari, rivisto oggi, funziona benissimo anche come opera a sé stante, pur conoscendo ormai passato, presente e futuro di tutti i personaggi che vi compaiono.

Lucas lascia la porta aperta ai sequel (e prequel) narrando una storia "aperta" negli sviluppi, con molti particolari della trama accennati e volutamente non approfonditi: dettagli che non disturbano affatto la visione del film come opera autosufficiente (che è poi l'ottica in cui gli spettatori dell'epoca lo videro), ma che stimolano la curiosità, generando l'attesa (spasmodica...) per il capitolo successivo.  

L'universo della saga viene qui delineato in modo del tutto convincente, riuscendo a generare quella totale immersione da parte dello spettatore di cui si diceva sopra: un universo di matrice tipicamente fantasy, che fece inevitabilmente storcere il naso ai puristi della science - fiction, indignati da una storia di principesse, eroici cavalieri, potenti sortilegi, maghi votati al male e una varietà di grottesche creature, presentata come un'opera di fantascienza.

Anche la descrizione dei personaggi, nonostante l'inevitabile evoluzione che questi avrebbero subito nei film successivi, è qui riuscita e credibile, e crea un imprinting che avrebbe segnato per sempre l'immaginario delle tante generazioni di spettatori che si sono avvicinati alla saga con questo film: sono indimenticabili la prima apparizione di Han Solo (un perfetto Harrison Ford nel ruolo che lo lanciò), il volto confuso, ma via via sempre più risoluto, del Luke Skywalker di Mark Hamill, la saggezza pacata sul volto dell'Obi-Wan interpretato dal grande Alec Guiness, o il travolgente umorismo dei droidi R2-D2 e C3-PO; è impossibile dimenticare, infine, l'entrata in scena, a inizio film, di quel Darth Vader che diventerà sempre più, con i capitoli successivi (e soprattutto con i tre "precedenti") il perno sul quale ruota l'intera saga.

 

Frammenti di mito, momenti di cinema ora appartenenti alla memoria collettiva, come le tante sequenze ormai impresse indelebilmente nella mente di milioni di spettatori: l'assalto iniziale alla nave della principessa Leila, il sacrificio di Obi-Wan, la fuga dalla Morte Nera, lo spettacolare attacco finale a quest'ultima. E nella memoria collettiva è rimasta anche, ed è certamente destinata a rimanervi per sempre, la colonna sonora di John Williams, che con il suo alternarsi di momenti epici, drammatici e cupi, riesce a fondersi alle immagini come avviene solo nel grande cinema.  

Anche se dal punto di vista strettamente qualitativo il miglior film della saga e' forse il quinto episodio ("L'Impero colpisce ancora", il secondo in ordine di uscita), è indubbiamente questo il più importante di tutti, proprio per come dal nulla il suo autore è riuscito a plasmare quello che sarebbe diventato un mito.  

Quando, ventidue anni dopo l'uscita di Guerre Stellari, usci il primo episodio del prequel, in sala c'erano tre generazioni: padri, figli e nipoti, tutti in trepidante attesa dell'inizio delle nuove avventure raccontate da Lucas, e di sentire di nuovo la mitica colonna sonora con i titoli in prospettiva che ha fatto la storia del cinema.

 
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