"I'm back, bastards!"....Sono poche le attrici in grado di far intuire la portata
della performance che stanno per compiere fin dalla prima battuta pronunciata.
Una di queste è proprio Kate Winslet, protagonista di The Dressmaker – Il diavolo è tornato,
per la regia di Jocelyn Moorhouse, uno dei titoli più attesi per il 2016,
già record di incassi in Australia e titolare di 13 nominations agli AACTA
Awards.
Un film drammatico con qualche spunto di commedia,
ambientato nel 1951 in un paesino sperduto nell’outland australiano, in cui la
tragicità degli eventi narrati viene sapientemente dissacrata grazie ad
una sceneggiatura brillante, interpretata da un cast di grande talento,
con protagonisti tutti perfettamente calati nei loro ruoli di personaggi
miserabili, pedine e insieme parti attive di una vita di paese bigotta
ed opprimente.
Tratto dall’omonimo romanzo di Rosalie Ham, The Dressmaker-
Il diavolo è tornato, narra le vicende di Tilly Dunnage (Kate Winslet),
un’affascinante e talentuosa sarta e creatrice di moda che, dopo anni di lavoro
nei più prestigiosi atelier di moda europei, decide di tornare in
Australia nel suo paese natale, Dungatar, per assistere la madre Molly
(una straordinaria Judie Davis), una donna che sembra non ricordare piu' la
figlia, ma soprattutto per affrontare e chiudere i conti con quel passato
che l’ha vista costretta a lasciare il paese dove viveva da bambina...
Durante
il suo difficile percorso, la donna trova il sostegno e l’amore del bel Teddy
(Liam Hemsworth) e del sergente Farrat (Hugo Weaving), che ai tempi della
presunta colpa di Tilly barattò la sua reputazione con il destino della
ragazza, la cui ingiusta maledizione continua ad avere una serie di effetti che
solo la giustizia della verità può interrompere.
The Dressmaker è un’intelligente metafora di quanto le
malelingue possano condizionare la vita delle persone: in una realtà in cui le
apparenze sono tutto, a Tilly non resta che combattere i suoi
nemici sfruttando le loro stesse debolezze, irretendo i responsabili
della sua rovina col fascino irresistibile dell’apparire belli ed in forma
smagliante grazie ad un abito capace di farli sentire non più se stessi ma
chi desiderano essere.
Tilly, invece, non vuole altro che riappropriarsi
della propria identità e del proprio rapporto con una madre che ha fatto
dell’oblio un’arma per non cedere alla disperazione, vittima anche lei di una
piccola e torbida società di falsi perbenisti, costretti dalla scaltrezza
di Tilly a liberare l’armadio dagli scheletri per fare posto ai loro nuovi
sfavillanti abiti…
Kate Winslet dimostra ancora una volta la
sua impeccabile padronanza della scena, costruendo un personaggio
carismatico e torbidamente affascinante, una donna maledetta dalla pochezza dei
suoi concittadini, che sconta la pena per una colpa non commessa.
La regia, elegante e di grande impatto scenico, di Jocelyn Moorhouse, autrice
anche della sceneggiatura, completa un film ottimamente riuscito, che non
manchera' di emozionare lo spettatore.